
“Cittadini dell’eternità”, diretto da Antonino Solinas nel 1955, è un film che sfugge facilmente alle convenzioni. Non è un semplice racconto di fantascienza, ma una meditazione profonda sulla natura umana e il peso della responsabilità. Immaginate un futuro distopico dove l’umanità ha raggiunto una longevità indefinita, grazie a una tecnologia chiamata “Vitron”. La vita eterna però si rivela un dono ambivalente, portando con sé una serie di problemi morali e filosofici senza precedenti.
Il film si svolge in una città futuristica dominata da imponenti edifici che sfiorano il cielo, dove gli abitanti conducono una vita apatica e priva di stimoli. Il protagonista, un uomo di nome Giulio (interpretato con maestria da Alberto Sordi) inizia a mettere in discussione l’ordine precostituito della società. La sua curiosità lo spinge ad esplorare i confini della realtà, cercando risposte alle domande esistenziali che lo tormentano.
Giulio incontra una donna enigmatica di nome Elena (interpretata da Lea Massari), che condivide il suo scetticismo e la sete di conoscenza. Insieme intraprendono un pericoloso viaggio alla ricerca della verità, mettendo a rischio la loro stessa esistenza. Il film esplora temi profondi come l’amore, la libertà, la morte e la natura dell’anima.
“Cittadini dell’eternità” si distingue per la sua atmosfera onirica e misteriosa. La fotografia in bianco e nero di Aldo Grasso contribuisce a creare un mondo surreale e suggestivo. Le scenografie futuristiche, realizzate da Dante Ferretti, sono un vero capolavoro di immaginazione, precorrendo i temi dell’architettura moderna e del design degli anni ‘60.
Tema | Descrizione |
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Vita eterna | Il film esplora le implicazioni filosofiche della vita senza fine, mettendo in luce le sfide morali e psicologiche che ne derivano. |
Libero arbitrio | I personaggi di Giulio ed Elena si confrontano con la limitazione del libero arbitrio in una società dove ogni aspetto della vita è controllato. |
Amore e relazioni | Il film evidenzia l’importanza dell’amore e delle connessioni umane anche in un contesto futurista dominato dalla tecnologia. |
La colonna sonora, composta da Ennio Morricone (allora all’inizio della sua carriera), aggiunge un ulteriore tocco di magia al film. La musica è malinconica e suggestiva, creando un’atmosfera di mistero e inquietudine che accompagna lo spettatore lungo tutto il percorso narrativo.
“Cittadini dell’eternità” è un film visionario che ha anticipato molte tematiche che saranno poi affrontate in opere più famose del genere fantascientifico. La sua critica sociale, la profondità filosofica e l’estetica onirica ne fanno una pellicola di grande valore culturale e artistico.
Anche se non è un film popolare come altri titoli della sua epoca, “Cittadini dell’eternità” merita di essere riscoperto da chi ama il cinema italiano d’autore e le opere che si interrogano sulla condizione umana in un futuro incerto.